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-Che vuoi, un bacino sulla bua?! Sii uomo, passa in un secondo, idiota- rotea gli occhi e lo fissa incredulo -un'ambulanza?! Io chiamo la neuro!- ribatté con gli occhi sgranati. -stavo scherzando ovviamente, tanto funziona- Sai che brutto se non fosse funzionato, porta sfiga proprio . -
Redda.
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- Tu vuoi chiamare la neuro per me? Questa sì che è bella - ironizzò, scuotendo il capo - Avrei dovuto farlo io cinque minuti fa, quando hai cominciato a urlarmi contro come un pazzo, senza contare il lancio del cuscino, e per fortuna non hai coltelli in camera, altrimenti a quest'ora avresti avuto un cadavere sulla coscienza - . -
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-Maddai, non potrei mai ucciderti. Al massimo ti avrei legato e torturato- lo dice con finta naturalezza, ma maschera bene la finzione eh! . -
Redda.
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- Oh beh, se la metti così è tutto un altro conto, questo è molto confortante - commentò con evidente sarcasmo - Ricordami di non stare più da solo con te, sei pericoloso. Anzi dovrei cominciare a starti a debita distanza, potrebbe venirti qualche raptus improvviso e la polizia ritroverebbe i miei resti sparti per tutta Berlino; alla fine riusciresci a far ricadere la colpa su di me, dicendo che me la sono andata a cercare - . -
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-Dicendo con sguardo da gattino innocente che ti sei tagliuzzato a fette da sole, provando che è stato un suicidio, non un omicidio- ribatté divertito, prima di prendere il suo primo sorso di the dopo aver soffiato un po' . -
Redda.
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- E c'è chi dice che tu sei innocente - disse, facendo una smorfia - Tra qualche anno leggerò di te sui giornali, quando finalmente ti avranno incastrato e sbattuto in galera per tutti i tuoi omicidi - Di riflesso prese anche lui la sua tazza e bevve un sorso, salvo poi risputarlo un secondo più tardi. Gli veniva da vomitare, sentiva quell'orribile sapore di pesca dentro la bocca. .