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Redda.
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Perché tutti i froci dovevano essere così fastidiosi? Non bastava Franken che gli dava il tormento? Ora ci si metteva anche quell'altro. Non aveva voglia di perdere del tempo inutile a causa sua, lo stava già annoiando abbastanza -Oh no Matti, non glielo direi mai, puoi star tranquillo- gli disse, arricciando le labbra in un sorrisino. Chissà se era così intelligente da leggere tra le righe, ma da quel che ricordava non aveva mai brillato per l'arguzia. 
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Proprio in quel momento arrivò Justin, gli occhi erano lucidi ma cercava evidentemente di nascondere di aver pianto. Si avvicinò a Matt, lo sguardo fisso sulle sue scarpe che sembravano la cosa più interessante del mondo in quel momento. -vengo da te stasera..- sussurrò prima di camminare in classe come un morto. A Matt non importava in quel momento, avrebbe avuto quello che voleva, quindi con un sorrisino bastardo in volto si allontanò tranquillamente avviandosi anche lui in classe -ciao Blake.-
Intanto Justin si era seduto sl suo posto, le cuffiette dell'ipod a tutto volume. Si stava deprimendo con Lukas Hilbert, voleva dire che era proprio kaputt. Però non piangeva più, semplicemente fissava il vuoto, non stava nemmeno realmente vedendo il suo amico, ex compagno di banco, che lo scuoteva accanto a lui chiedendogli cos'avesse.. -
Redda.
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Non sapeva proprio chi fosse il più stupido tra i due, ma forse lo erano in egual modo, solo per motivi diversi. Ciò che Matt non aveva però capito era che, nell'istante stesso in cui avesse scopato con Justin, dal giorno successivo avrebbe ricevuto lo stesso trattamento che loro riservavano agli sfigati e i froci in quella scuola; quasi quasi prenotava loro una stanza in hotel, giusto per essere sicuro che combinassero qualcosa.
Tornò in classe e si bloccò di fronte al suo banco quando lo vide occupato; inarcò un sopracciglio e fissò Lukas. Quello era decisamente un "o te ne vai da solo o sollevo te e tutta la sedia". -
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Lukas si ritirò subito ovviamente, con tanto di scuse e tornò a sedersi al suo posto, mentre Justin non aveva nemmeno notato il ritorno di Blake. Sentì il cellulare vibrargli in tasca e lo prese, leggendo un messaggio di Matt.
-ma io non voglio..- sussurrò sentendo le lacrime farsi strada nuovamente. così si mise a braccia conserte sul banco, con la testa nascosta tra di esse. Povero Justin </3. -
Redda.
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(Per la fantasia della stronz: Blake, vedendo Justin ridotto in quello stato per colpa di quel cattivone e puzzone di Matt, non riuscì a rimanere impassibile, così, dopo essersi seduto al suo posto, lo attirò a sé, stringendolo tra le proprie braccia)
Pensava che le chiacchiere infinite fossero il massimo della sopportazione, ma le lacrime le battevano di sicuro; ora doveva sorbirsi la ragazzina in lacrime. Scosse il capo e sbuffò pesantemente, mettendosi gli occhiali da sole; chissà se almeno per quelle ultime ore sarebbe riuscito a schiacciare un pisolino, frignone permettendo.. -
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Justin pianse per tutte le seguenti ore di lezione, mentre Blake probabilmente dormiva pacificamente. Sembravano entrambi in catalessi a dirla tutta, proprio come due bravi compagni di classe che si mettono d'accordo per fare il pisolino. Alzò un attimo lo sguardo sul ragazzo accanto, mancavano solo dieci minuti alla fine della lezione. -Blake.. Blake..- lo chiamò piano, punzecchiandogli un braccio. Aveva il volto rosso e gli occhi lucidi, ma solo Blake poteva vederlo, perché aveva alzato appena il viso . -
Redda.
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Blake si destò dal suo pisolino ristoratore e voltò il capo verso Justin, abbassando gli occhiali sul naso -Assomigli a un pomodoro- disse, ancora mezzo addomentato -Cosa vuoi? Stavo dormendo- c'era chi aveva ricevuto un cazzotto in faccia per averlo svegliato. . -
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-sono buoni i pomodori..- commento cercando di sorridere, con scarso successo. -tra poco suona, scusa.. puoi portarmi a casa..? Posso pagarti..- qualsiasi cosa pur di non vedere Matt, non voleva affrontarlo in quel momento, avrebbe solo peggiorato le cose . -
Redda.
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Batté le palpebre, apparentemente confuso; Justin Franken aveva appena chiesto a lui di accompagnarlo a casa? -Mi hai preso per un fottuto tassista?- gli chiese, inarcando un sopracciglio. Però, ora che ci pensava bene, la questione del pagamento poteva tornargli utile; quella testa bionda era intelligente, mentre lui era svogliato, molto svogliato -Ok- sbuffò, parecchio scocciato -Ma non li voglio i tuoi soldi; dovrai farmi i compiti per tutto l'anno, e farmi copiare durante le verifiche- un passaggio costava caro. . -
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-allora mi aspetto che tu mi dia passaggi quando mi servono per tornare a casa..- dice con la voce roca per il pianto. -e.. preparo la mia roba, andiamo via velocemente?- lo sperò, magari aveva la fortuna di non incontrare Matt per i corridoi. Raccattò tutte le cose dal suo banco e le infilò frettolosamente nella borsa, anche se poi, pentendosene, cercò di metterle un po' più in ordine, sospirando esasperato. . -
Redda.
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-Ti stai allargando troppo Franken- commentò, mentre già si pentiva di aver detto quell'ok -Prima di partire per la grande fuga mettiamo in chiaro due cose: punto primo mi devi stare ad almeno dieci metri di distanza, non voglio di certo che la gente ci veda insieme; punto secondo dovrai aspettarmi all'angolo, sempre per il motivo sopraccitato. Klar?- . -
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-No per favore, devo venire con te.. puoi.. puoi prendermi per i capelli e buttarmi nel bagagliaio.- quella si che sarebbe stata una scena epica. Sapeva che se l'avesse fatto lo avrebbe tirato seriamente e facendogli molto, ma molto male. Probabilmente magari lo avrebbe lasciato nel bagagliaio per tre ore prima di riportarlo a casa, tra l'altro. -per favore, ti faccio copiare tutto quello che vuoi, qualsiasi cosa- . -
Redda.
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Poggiò gli occhiali da sole sul banco e si passò una mano sul viso stanco. In che casino si era cacciato? Se qualcuno avesse anche solo pensato che lui e Justin avevano un minimo di rapporto era la fine; soprattutto se a vederli insieme fossero stati i suoi amici. Non che gli importasse poi molto di quel che dicevano, in fin dei conti erano loro che pendevano dalle sue labbra, ma la cosa l'avrebbe irritato non poco. A quel punto, già che c'era, avrebbe potuto chiedergli di portarlo direttamente in braccio, come una principessa -Dovrai comunque camminarmi a una certa distanza; posso ridurla a un metro, ma non provare ad avvicinarti di un solo centimetro in più; sto già rischiando fin troppo, e per te poi!- . -
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-Okay, grazie..- annuì memorizzando la misura del banco, così sapeva quant'era un metro almeno. Poi la campanella suonò e Justin non ci mise molto ad alzarsi e incamminarsi fuori dalla classe senza nemmeno salutare la professoressa. Mio dio, nemmeno lui sapeva cosa stava facendo, andare in giro con un omofobo. Dispiaceva più a lui che a Blake, senz'altro! . -
Redda.
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Per non dover fare i compiti era disposto anche a dividere la sua amata bambina con quel coso; prima di uscire quella sera avrebbe dovuto farla sterilizzare, non si poteva mai sapere. E se solo Franken si azzardava a rivolgergli una sola lettera dell'alfabeto mentre erano in cortile, lo avrebbe direttamente messo sotto con la macchina; in quel modo faceva un favore a se stesso e al mondo.
Sistemò la tracolla e uscì dall'aula, prendendosela comoda; era Justin quello che aveva fretta di andarsene, mica lui, e il corridoio gli sembrava un così bell'ambiente in quel momento che gli era venuta una gran voglia di guardarlo con attenzione..
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